sabato 12 maggio 2012

amici per un viaggio


Quanto può essere bello osservare il cielo la notte di san Lorenzo da soli? 
o trascorrere una settimana in una fantastica isola tropicale, quando le persone a cui vuoi bene sono dall’altra parte dell’emisfero e vanno a dormire quando tu ti svegli? 
Ogni giornata, ogni vacanza, ogni natale, ogni cena o attesa alle poste, in tutto il tempo che trascorriamo, chi ci accompagna sarà determinante nel giudizio e del ricordo di quell’istante di vita. 

Puoi trovarti nel luogo più isolato della terra, e non sentirti solo;
Puoi dormire nella camera più sporca dell’hotel peggiore della città e ricordarla come una suite;
puoi affrontare il viaggio più lungo che si possa immaginare e raccontare che il tempo è volato

Poi ti trovi di fronte ai paesaggi più belli della terra, a tramonti mozzafiato, a feste incredibili, sei parte di quella vita che a detta di tutti “è una fortuna”, ti senti invidiato perché sei pagato per trascorrere giorni dove gli altri sognano per una vita intera di andare, ma, fragilmente, tutto si può trasformare in una gabbia d’oro perché chi ti sa accanto non sa niente di te, e soprattutto nemmeno gli interessa saperlo. 

C’e sempre bisogno di crearsi una micro-comunità, di sentirsi parte di una famiglia, di avere qualcuno che al mattino ti domanda come stai o a cui raccontare i sogni appena terminati, qualcuno a cui leggere un messaggio ricevuto, o mostrare le foto del bimbo della tua migliore amica, qualcuno che passeggia accanto a te, con cui si condivide un pezzettino di esistenza.

Quasi sconosciuti a quali racconti pensieri intimi, confidenza che nasce spontaneamente, quotidianità che genera una sua routine, perché l’uomo è fatto per vivere in branco.

E cosi nascono forti legami, imposti della contingenza di una convivenza forzata, relazioni che tanto intensamente si sviluppano e altrettanto velocemente si volatizzano,  ma che resteranno per sempre ad addolcire un ricordo.