lunedì 19 marzo 2012

ti porto con me


quante persone percorrono accanto a noi il sentiero della vita perché le abbiamo scelte come compagni di viaggio e quanti invece ci si trovano per caso?
avevo un'amica all'asilo, si chiama Anna, ecco, ricordo bene che l'avevo scelta. lei è stata la mia prima "migliore amica", poi si è trasferita e l 'ho persa, ma dopo 25 anni di lontananza, sento ancora un legame, come se, nel momento in cui si decide di  aprire le porte della nostra anima ad un altro individuo, questo fosse un patto per la vita.
ma quante volte possiamo affermare di aver davvero scelto una persona?
mi sembra che la maggioranza dei rapporti umani che caratterizzano la nostra società siano basati su fattori di comodo e siano estremamente superficiali: lo stesso lavoro, la stessa palestra, la bella casa, un possibile tornaconto.. possono essere questi davvero i motivi per i quali ci si confida con un altro individuo? amicizie nate così, perché casualmente ci si ritrova a condividere un istante spazio-temporale, che pretendono livelli di intimità altissimi, non fanno per me.
perché io ci credo davvero nella storia della mela e della sua metà.
perché solo chi ha la fortuna di provare la sensazione di un incastro perfetto, può cogliere la banalità degli altri legami.
il mio problema più grande è la dedizione; si perché un'affinità va coltivata giorno dopo giorno. troppe volte nella mia vita ho perso pezzetti della mia mela, perché basandomi sull'idea romantica della scelta per la vita, non mi ci sono dedicata, e la scelta rimane così, solo un dolce ricordo. troppe amicizie ho trascurato, trasformandole in un contatto di rubrica che non appare mai.
poi ci sono tutti gli altri rapporti, nati per condividere momenti di gioia soprattutto, si, perché, nessuno ha più tanta voglia di ascoltare, se si tratta poi di pensieri negativi, problemi, sfoghi, chi ce lo fa fare? ne abbiamo già dei nostri, no?!
 relazioni che trovano uno spazio tra l'ora in palestra, l'aperitivo, il lavoro e la famiglia, incastrate nei buchi di una vita inutilmente frenetica.
l'amicizia ha le sue esigenze, ha bisogno di tempo per nascere, per crescere, per fortificarsi, donare tempo è il regalo più meraviglioso che si possa fare.
ma sembrerebbe proprio che quest'ultimo sia diventato la merce più rara; io credo che l'uomo si crei mille impegni fittizi ed inutili proprio per non avere momenti liberi da dedicare alla solitudine e alla riflessione. e così sentiamo dire" oggi proprio non ce la faccio", "se trovo un buco ti chiamo","sono presissima, scusa, ti chiamo settimana prossima" settimana prossima???
non sono così agile da gestire mille relazioni diverse, non funziono come pubblic relation, sono una frana con i rapporti a distanza, così mi concentro su pochi ma sicuri fari nella notte. ho meno amici che dita di una mano credo, ma sono certa che se chiamo non riceverò un appuntamento per la settimana prossima..

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